1980
Negli anni ottanta si assistette a una ridefinizione completamente nuova della professione dello stilista. Non bastava più essere un buon artigiano e creare capi di ottima fattura e qualità ma, seguendo l'esempio delle più sofisticate strategie pubblicitarie, dare un'immagine accattivante del proprio prodotto. Con lo sviluppo di Internet ogni marchio si creò un suo sito, e non solo per attirare l'attenzione, ma per taluni prodotti più popolari come i jeans, per venderli direttamente. Si sviluppò la corsa alla forma fisica, e anche per persone non più giovani si crearono indumenti casual presi dall'abbigliamento sportivo. Il successo del Made in Italy in questo periodo derivò anche da abili strategie di marketing. Milano, il centro industriale della penisola, strappò la palma di capitale della moda a Torino, Firenze e Roma. Diventarono famosi stilisti come Giorgio Armani, Missoni, Gianfranco Ferrè, Gianni Versace, Dolce & Gabbana e Krizia. L'ideale di bellezza femminile si ispirò alla donna sportiva e snella, muscolosa e ambiziosa, di successo sia nel privato che nel pubblico, grazie anche al fatto di essere sempre vestita adeguatamente. Proprio Madonna impersonò questo credo, secondo cui era possibile modellare il proprio corpo attraverso l'aerobica, il culturismo, le diete e le cure di bellezza. Le spalle dei vestiti femminili si allargarono e gonfiarono; onnipresente il binomio giacca-tailleur con valigetta porta documenti. Il tipo della donna manager, non più femminile e fragile, ma dura e spietata sul lavoro.